ChatGPT, molto più di un motore di ricerca

Negli ultimi mesi ricevo sempre più spesso email e messaggi da lettrici e lettori incuriositi dal mondo dell’intelligenza artificiale. E nella stragrande maggioranza dei casi, le domande ruotano attorno a un solo nome: ChatGPT. C’è chi lo usa già, chi ne ha solo sentito parlare, e chi vorrebbe capire come trarne beneficio nella vita di tutti i giorni. Una cosa è certa: per molte persone, ChatGPT è diventato il nuovo Google. Ma dire questo è già riduttivo. È un po’ come dire che una Ferrari serve per andare a fare la spesa. Sì, può farlo, ma è pensata per molto di più.

ChatGPT non è un motore di ricerca, è un’intelligenza artificiale conversazionale. Non si limita a fornire link o risultati indicizzati. Risponde, riflette, scrive, traduce, crea. È come avere un assistente virtuale capace di adattarsi alla richiesta, al tono e persino alla personalità dell’utente. Ma per ottenere il meglio, bisogna saperlo usare.

La chiave: personalizzare

Il primo consiglio che do sempre a chi vuole sperimentare con ChatGPT è questo: impersonificatelo. Non parlate con “l’intelligenza artificiale” in astratto, ma ditegli chi deve essere per voi.

Un esempio pratico? Se ho bisogno di una consulenza legale, non scriverò “Quali sono le regole per un contratto di affitto?”. Scriverò invece:
“Sei un avvocato civilista del Canton Ticino, con vent’anni di esperienza nel diritto contrattuale e piena padronanza della legislazione svizzera. Mi serve una consulenza precisa su…”

In questo modo, l’IA adatterà il suo linguaggio, il livello di dettaglio, la prospettiva. Non si tratta di magia, ma di contestualizzazione intelligente. È uno strumento potentissimo, ma va istruito bene.

Funziona per tutto: medicina, comunicazione, scrittura, traduzioni, gestione aziendale. Basta dirgli chi deve essere, e vi parlerà da specialista.

Non sostituisce l’uomo, ma lo potenzia

È bene chiarirlo: ChatGPT non sostituisce l’avvocato, il medico, l’insegnante. Ma può diventare un alleato prezioso, un supporto per raccogliere idee, verificare informazioni, elaborare contenuti. La differenza rispetto al passato è che non si limita a fornire materiale da leggere: lo elabora con noi, in modo interattivo.

Ecco perché è uno strumento che molti professionisti hanno iniziato a integrare nel lavoro quotidiano.

Ma anche per uso personale può essere utile: scrivere una lettera formale, preparare una presentazione, riassumere un documento, semplificare un testo tecnico. Il tutto in pochi secondi.

Una rivoluzione accessibile

Il bello è che per usare ChatGPT non servono competenze tecniche. Bastano una connessione a internet e un’idea chiara di cosa si vuole ottenere. È uno degli strumenti più accessibili che l’intelligenza artificiale abbia mai offerto al grande pubblico.

Naturalmente, come ogni tecnologia potente, va utilizzata con criterio e spirito critico. Non tutto ciò che genera è oro colato, e resta fondamentale il giudizio umano.

Se qualcuno desidera avvicinarsi a ChatGPT in modo più strutturato, anche per motivi professionali, sarò lieto di metterlo in contatto con alcuni tra i massimi esperti del settore nel nostro cantone. Esistono oggi realtà locali che studiano e applicano queste tecnologie in ambiti diversi: giuridico, educativo, aziendale, sanitario.L’intelligenza artificiale non è il futuro. È già qui. E saperla usare bene, oggi, può fare una grande differenza.

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