Tracciati ovunque? Ecco come bloccare le app che ci seguono
A volte basta aprire una nuova app, e dopo pochi secondi arriva il messaggio: “Vuoi consentire l’accesso alla tua posizione?”. Molti cliccano “sì” senza pensarci. Altri non si accorgono nemmeno di aver già dato il permesso. Così, il nostro telefono racconta ogni nostro spostamento, anche quando non lo vogliamo.
Ma perché tante app vogliono sapere dove siamo? E soprattutto: possiamo impedire loro di seguirci?
Il tracciamento è ovunque, ma si può gestire
La posizione GPS è solo uno dei tanti modi in cui le app ci tracciano. Esistono anche sistemi basati sul Wi-Fi, sul Bluetooth e persino sui sensori di movimento. Tutto questo serve, almeno in teoria, a migliorare l’esperienza utente: mostrare ristoranti vicini, segnalare il traffico in tempo reale, attivare funzioni automatiche.
Ma in realtà, molti dati vengono raccolti per scopi pubblicitari, statistici o nei casi peggiori rivenduti ad aziende esterne.
Quali sono le app più “curiose”?
- Le app di meteo (che chiedono la posizione anche se si può inserire manualmente la città)
• I social network
• I motori di ricerca
• Alcune app di shopping o offerte locali
• Giochi e applicazioni gratuite che si finanziano tramite la pubblicità
In certi casi, il tracciamento continua anche quando l’app è chiusa. Ecco perché conviene fare un po’ di ordine.
Cosa può fare subito
- Controllare i permessi: sia su iPhone che su Android può entrare nelle impostazioni del telefono e vedere quali app hanno accesso alla posizione. Le può limitare a “solo mentre uso l’app” oppure disattivare del tutto.
- Disattivare la posizione in blocco: quando non serve, può spegnere completamente il GPS. Un gesto semplice che riduce drasticamente la raccolta di dati.
- Limitare il tracciamento pubblicitario: sia Apple che Google offrono un’opzione per impedire che i dati vengano usati per personalizzare gli annunci.
- Controllare le impostazioni Google o Apple ID: qui si nascondono spesso le opzioni per cronologia degli spostamenti, localizzazione precisa e condivisione in background.
E per le app già installate?
Molte app funzionano anche senza conoscere la posizione. Provare a disattivarla è il modo migliore per scoprire se davvero serve. In molti casi, non cambia nulla, ma si guadagna in privacy.Un altro consiglio utile: disinstallare le app che non si usano mai. Oltre a liberare spazio, si riducono i permessi concessi in passato e spesso dimenticati.
Un equilibrio possibile
Non si tratta di vivere scollegati da tutto. La posizione può essere utile, ma deve essere una scelta consapevole, non automatica. Oggi più che mai, conoscere il funzionamento degli strumenti che usiamo ogni giorno è una forma di autonomia e di rispetto verso sé stessi. Essere “tracciati” non è inevitabile.
Basta qualche minuto nelle impostazioni per recuperare il controllo.

Imprenditore, giornalista e storyteller di digiTIamo.
Racconto l’evoluzione digitale e ispiro l’innovazione, guidando il Canton Ticino verso un futuro connesso e smart.
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