Speciale Referendum: Identità digitale: torniamo pionieri, o restiamo indietro

Era il 1° gennaio 1995. La Svizzera, orgogliosa della sua precisione e innovazione, diventava il primo Paese nel continente europeo a rilasciare la carta d’identità in formato “carta di credito”: resistente, moderna, facile da portare nel portafoglio.

Un gesto che fece scuola e ci fece sentire davanti a tutti.

Oggi, quasi trent’anni dopo, la scena è diversa. Mentre i Paesi intorno a noi corrono verso il futuro digitale, noi siamo rimasti a guardare. E il 28 settembre 2025 avremo una scelta: dire SÌ alla Legge federale sull’Id-e e riportare la Svizzera al passo con i tempi… oppure dire NO e accettare di diventare il fanalino di coda del continente.

Dal “no” di ieri al “sì” di oggi

Molti ricorderanno il voto del 2021: un’idea simile, ma con un difetto fatale, ossia la gestione sarebbe stata affidata ai privati. Il popolo disse NO.

Oggi lo scenario è cambiato radicalmente:
• L’Id-e sarà emesso e gestito dalla Confederazione, tramite la FedPol.
• I dati resteranno in Svizzera, nei centri di calcolo federali.
• L’uso sarà (giustamente) facoltativo e gratuito.

Per custodire la nostra identità digitale ci sarà Swiyu, l’app ufficiale e sicura, progettata per essere il nostro portafoglio digitale. (già possibile da testare sullo smartphone per iOS e Android per chi vuole approfondire)

Esempi di un giorno con l’Id-e

☀️ Mattina – Ricevi un’email: “Il tuo contratto di telefonia è pronto da firmare”. Apri l’app swiyu, confermi la tua identità e… fatto.
🏦 Mezzogiorno – Ti serve aprire un nuovo conto in banca? L’Id-e condivide con la banca solo i dati necessari, in modo sicuro e immediato.
📄 Pomeriggio – Devi dimostrare di avere più di 18 anni per un acquisto online. L’Id-e trasmette solo la conferma della tua età.
📚 Domani – Diplomi, licenza di condurre, tesserino di cassa malati? Tutti già nel tuo portafoglio digitale.

E intorno a noi?

I nostri vicini non ci stanno aspettando:

•  Italia: SPID e CIE aprono la porta a servizi pubblici e privati.
• Francia: FranceConnect+ collega milioni di cittadini a fisco, previdenza e sanità.
• Germania: eID integrato nella carta d’identità per servizi pubblici e aziende.
• Austria: ID Austria per accedere e firmare contratti digitali.
• Liechtenstein: eID.li già compatibile con sistemi europei.

Restare fermi significherebbe doverci appoggiare a soluzioni straniere per un servizio che dovrebbe essere pubblico e sovrano.

Sicurezza prima di tutto

Con l’Id-e:
• Decidi tu quali dati condividere e con chi.
• Nessuno può collegare le tue diverse operazioni.
• Non costa nulla e non è obbligatoria.

5 buoni motivi per dire SÌ

 

1. Modernità: Riallineiamo la Svizzera agli standard europei.
2. Sovranità: Tutto sotto controllo pubblico, in Svizzera e non nell’UE.
3. Sicurezza: Stop a fotocopie e invii insicuri di documenti.
4. Efficienza: Pratiche veloci, meno burocrazia.
5. Innovazione: La base per i servizi digitali del futuro.

📅 Il 28 settembre 2025 votiamo un SÌ convinto alla Legge sull’Id-e
Perché il futuro non aspetta. E la Svizzera merita di essere di nuovo pioniera, come lo è stata nel 1995

 

Maggiori info: https://eid-svizzera-si.ch/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *