Attenzione a quegli abbonamenti nascosti (che non si sa di avere)

Capita più spesso di quanto si pensi. Navigando online o scaricando un’app, si clicca su “accetto” senza leggere troppo, magari incuriositi da una prova gratuita o da un contenuto che sembra innocuo. Poi, settimane dopo, ecco la sorpresa sull’estratto conto: un addebito mensile di cui non si ricorda l’origine.

È successo anche di recente a diversi utenti ticinesi, che si sono ritrovati iscritti, inconsapevolmente, ad abbonamenti legati a contenuti per adulti. La notizia è finita anche sulla stampa locale, perché i reclami si sono moltiplicati. In molti casi, si trattava di servizi mai richiesti consapevolmente, attivati forse con un semplice tap, spesso approfittando della distrazione o della mancanza di chiarezza nella procedura.

Il meccanismo è semplice (e subdolo)

Funziona così: si visita un sito o si clicca su un link ricevuto via messaggio, magari attirato da un video esclusivo o da una prova gratuita. Si apre una schermata dove, senza accorgersene, si conferma un abbonamento settimanale o mensile. Nessuna carta di credito? Non serve. L’addebito avviene direttamente sulla fattura telefonica, sotto voci generiche che spesso passano inosservate.

In alcuni casi, basta avere il telefono sbloccato e connesso a una rete mobile: un tap e il gioco è fatto. Nessun codice da inserire, nessuna conferma via SMS. È qui che molti cascano.

La trappola delle microtransazioni

Si tratta spesso di piccoli importi: 5.-/ 7.-/ 9.-/ franchi alla volta.

Non abbastanza da allarmare subito, ma sufficienti per accumulare somme importanti nel tempo. E non è sempre facile ottenere un rimborso, perché dal punto di vista tecnico l’utente ha accettato le condizioni.

Ciò che preoccupa è la facilità con cui questi abbonamenti vengono attivati, e la difficoltà, per molti, nel riconoscerli e disattivarli. Non parliamo di truffe informatiche in senso stretto, ma di pratiche borderline che sfruttano la disattenzione e l’automatismo con cui oggi si naviga.

Come proteggersi?

  • Controllare periodicamente la propria fattura telefonica, voce per voce
    • Attivare, se disponibile, il blocco dei servizi a valore aggiunto (chiamati Servizi VAS) contattando il proprio operatore
    • Evitare di cliccare su link sospetti o promesse troppo allettanti

Chi ha figli adolescenti dovrebbe essere ancora più attento: molti abbonamenti si attivano durante la visione di contenuti su siti non filtrati, senza che il minore si renda conto delle conseguenze economiche.

Una questione anche culturale

Il tema tocca non solo il portafoglio, ma anche la sensibilità di chi si ritrova coinvolto senza averlo voluto. In alcuni casi, sono state proprio le famiglie a segnalare il problema, scoprendo abbonamenti attivati per errore o superficialità.

Serve maggiore trasparenza da parte dei fornitori, certo, ma anche più consapevolezza da parte degli utenti. Perché nel mondo digitale, anche quando sembra tutto gratuito, qualcosa la si paga sempre. A volte con i dati, a volte con il tempo, a volte, come in questo caso, con soldi veri, senza rendersene conto.

1 commento
  1. Alessandro Poppale
    Alessandro Poppale dice:

    Mi piace molto il
    Contenuto informativo a tutela dei consumatori sempre più ignari del mondo di Internet che piano piano ci sta inghiottendo digitalizzandoci completamente e vittime sempre più di frodi online …. Grazie per il
    Servizio che la comunità apprezza senza ombra di dubbio … un saluto Alex

    Rispondi

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